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"Poetessa Florette Morand"
Morn à L'Eau quartiere Bois Redon - Guadalupa 20-6-1926
Genova 14-2-2019
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
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P.S. Per citazioni giornalistiche e ricerche di studio, si prega di nominare la fonte
del presente sito web e l'autrice, per il grande lavoro di reperimento
e catalogazione documentazione d'archivio, ed impaginazione grafica. Grazie
www.condividendocultura.it ©caARTEiv 2019 - pres. Simona Bellone
La targa apposta sulla bara di Florette Morand
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Riposa nella Tomba di Famiglia Capasso,
accanto al suo amato Aldo
Altre foto ed articoli di commemorazione ad Aldo Capasso:
"Poeta Scrittore Aldo Capasso Conte delle Pastene"
Venezia 13-8-2019 Val Bormida 3-3-1997
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
La bara con al salma di Florette Morand
S.Messa celebrata da Don Paolo Cirio
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Alvaro Bazzano legge la poesia "Aldilà della morte"
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Franca Bruzzone legge la poesia "Anniversario"
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Alessia Briano legge una lettera di Fulvio Bianchi
in omaggio ai coniugi Capasso
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Altare: muore a 93 anni la poetessa Florette Morand, vedova di Aldo Capasso
Ivg - 28 febbraio 2019
Altare: muore a 93 anni la poetessa Florette Morand,
vedova di Aldo Capasso
Barbera editore - 28 febbraio 2019
Lutto ad Altare
La Stampa 28 febbraio 2019
Altare in lutto è morta la poetessa Morand
Il Secolo XIX 1 marzo 2019
Sindaco Roberto Briano:
“Donna riservata, ma dalla grandissima cultura, Morand ha fatto moltissimo per Altare.
Lei stessa componeva poesie,
anche se non ha mai voluto che fossero lette.”
Ex sindaco Davide Berruti:
“Con affetto penso a quando si rivolgeva a me e a molti altri, come i suoi figli. Mi scuso per gli scherzi che da ragazzini le facevamo, li ricordo con nostalgia.
Era una donna di altissima cultura e grande umanità,
dal fascino incontestabile.”
Secolo XIX 1/3/2019
Artista Simona Bellone pres. caARTEiv:
"Affermata poetessa nei Caraibi dapprima, e a Parigi in seguito, fu devota eternamente al marito, con il quale ha accompagnato 27 anni gloriosi della sua vita prodiga all’arte - spiega in una nota Simona Bellone pres. caARTEiv - Cavalier della Letteratura, Madame Florette Capasso della Guadalupa, dai lineamenti signorili creoli, aveva come unico scopo nella sua vita di ricordare l’arte di suo marito, mettendosi devotamente in secondo piano in qualità di scrittrice, per farlo emergere protagonista".
Savonanews 7/3/2019
Florette Morand, dai Caraibi ad Altare
L'eco di Savona 3 marzo 2019
Altare: giovedì 7 marzo i funerali
di Florette Morand, vedova del poeta Aldo Capasso
Savonanews 5 marzo 2019
Domani il funerale della poetessa Morand
Il Secolo XIX - 6 marzo 2019
Lutto nel mondo della cultura locale:
è morta Florette Morand
Radio104 - 28 febbraio 2019
L'addio di Altare a Madame Florette
L'unione Monregalese n°10 13 marzo 2019
Ricordo di Florette Morand
Cartabiancanews - 17 marzo 2019
Millesimo: Ricordando i coniugi Capasso
L'Ancora 4 marzo 2019
Altare, l'ultimo saluto a Madame Florette,
vedova dell'artista Aldo Capasso
Il Nazionale 9 marzo 2019
Altare, l'ultimo saluto a Madame Florette,
vedova dell'artista Aldo Capasso
Savonanews 9 marzo 2019
Les grands vents ont emporté Florette Morand
97land 17 marzo 2019
Le printemps des poètes Orphelin de Florette Morand
Guadeloupe mediateques
Florette Morand n'est plus, l'oiseau des îles s'est envolé
Guyane 17 marzo 2019
Florette Morand
Halleyjc emonde - 18 marzo 2019
Florette Morand n'est plus, l'oiseau des îles s'est envolé
La 1ere france tv - 17 marzo 2019
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Savonanews 29 febbraio 2019 - ©Simona Bellone
Simona Bellone pres. caARTEiv ricorda i coniugi Capasso: "Un caloroso ricordo in onore di Florette Morand (nome d’arte di Florentine Adelaide Morand) vedova Aldo Capasso, è doveroso, ora che a 93 anni ha lasciato la sua vita terrrena, perché sempre abbiamo acquisito sempre viva dai suoi occhi la grande cultura. Già affermata poetessa nei Caraibi dapprima, e a Parigi in seguito, fu devota eternamente al marito, con il quale ha accompagnato 27 anni gloriosi della sua vita prodiga all’arte.
Cavalier della Letteratura Madame Florette Capasso della Guadalupa, dai lineamenti signorili creoli, aveva come unico scopo nella sua vita di ricordare l’arte di suo marito, mettendosi devotamente in secondo piano in qualità di scrittrice, per farlo emergere protagonista.
Dalla pubblicazione in lingua francese di Éric Mansfield (Caribbean poetry French) intitolata “La symbolique du regard: regardants et regardés dans la poésie antillaise d’expression francaise – Martinique Gadeloupe Guyane 1945-1982”, pubblicata nel 2009, è definita “l’inconsolée”, la sconsolata, e possiamo addentrarci nel suo mondo e conoscere alcuni suoi poemi in lingua francese che ritraggono attimi di vita trascorsi nelle terre caraibiche e a Parigi.
Fu istitutrice a Morn a L’Eau, dell’isola di Grande-Terre e facente parte del dipartimento d’oltre mare di Guadalupa.Sono segnalate le sue raccolte “Mon coeur est un oiseau des îles” (1954, Edizione “Maison des Intellectuels” Parigi, 46 poesie con prefazione di Paul Fort, “Chanson pour ma savane” (1958, Librairie de l’escalier” Parigi, 77 poesie con una preghiera, con prefazione di Pierre Mac Orlan dell’accademia Goncourt,“Feau de brousse” (1967 Editions du jour, Montréal).
Nel 1947 vinse il concorso dell’Associazione degli studenti di Parigi, nel 1949 ricevette il premio di prosa francese dei Jeux Floraux de la Guadaloupe. Fu membro della “Courtoisie Française” associazione che promuove la tradizione della cortesia e della civiltà, di Saulieu in Borgogna. Descrisse poeticamente come “dell’apocalisse” il ciclone Inez che devastò la Guadalupe il 15 settembre 1966.
Conobbe Aldo Capasso in occasione della traduzione delle sue poesie in lingua francese, e diventò la sua musa ispiratrice e moglie nel 1970: fino alla sua morte lei mise da parte la sua carriera letteraria per supportare e promuovere l'operato letterario del marito con il "Memorial Aldo Capasso".
Morì a Genova il 14 febbraio 2019.
Riporto alcuni versi più emblematici delle sue liriche. Una lode alla sua terra d’origine di Guadalupa e alla Francia in “Chanson pour ma savane”:
“Enfin je comprends combien je vous aime
o terre de France et sol tropical!
En moi confondus, vous etês la gemme
dont le feu m’éclaire ainsi qu’un fanal”
“Finalmente, capisco quanto ti amo,
o terra di Francia e terra tropicale!
In me confusi, siete la gemma
il cui fuoco mi illumina come una lanterna”
Si esprime malinconicamente verso la Francia in “Patrie”:
“Dans le soir qui descend, parle-moi de la France?
Tu sais si bien donner son culte à tes enfants,
quand son lontain enard reflétait sa souffrance.”
“Nella sera che scende, parlami della Francia?
Sai bene come adorare i tuoi figli,
quando il suo sguardo lontano riflette la sua sofferenza.”
Nel 1953 a Vichy offre una velata nostalgia che lega la sua anima lontana alla sua terra amata:
“Vers ma patrie, un jour, quand je me tournerai,
dans les urnes du coeur, toujours je garderai, par delà l’océan,
la douce souvenance d’un coucher de soleil sur un fleuve de France.
“Verso la mia patria, un giorno, quando mi volterò,
nelle urne del cuore, terrò sempre, oltre l’oceano,
il dolce ricordo di un tramonto su un fiume di Francia.”
Nella sua poetica traspare una “negritudine”, la sofferenza della schiavitù (canto negro) in “Chanson de ma savane” e “Tam-Tam dans mon coeur est un oiseau des îles”, con una vena poetica dolce di melanconia. Eccone alcuni versi per comprendere le sue origini creole in una terra afflitta dalla schiavitù.
“La chanson dont l’esclave a bercé sa souffrance,
la chanson que nos pères ont chanté dans les fers,
la chanson dont nos frères fleurissent la misère…
O tam.tam nostalgique!Ton baume d’espérance
sait de nos coeur plaintifs faire vibrer les fibres,…”
“La canzone con cui lo schiavo ha scosso la sua sofferenza,
la canzone che i nostri padri cantavano nei ferri,
la canzone in cui i nostri fratelli fioriscono miseria …
O tam.tam nostalgico! Il tuo balsamo di speranza
Conosce i nostri cuori lamentosi da far vibrare i corpi,…”
Madame Florette Morand si prodigò con estrema grinta e passione perché annualmente con le mostre, che organizzava personalmente, nessuno poteva dimenticare il suo illustre marito, con anche l’istituzione del “Premio Capasso”. Sicuramente ora la staffetta passerà alle giovani promesse artistiche ed alle istituzioni altaresi, per perpetuare ai posteri le virtù letterarie di questo loro concittadino di grande valore, nonché della sua devota poetessa. Sposò Aldo Capasso nel 1970, e ricordarlo con la sua dipartita in questi giorni è doveroso, con la certezza che lei ne sarebbe contenta e grata, appagata nei cieli per averlo raggiunto.
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Nel 2001 trascorsi dieci giorni in compagnia di Madame Florette, durante la commemorazione del marito, per il quale invitò a partecipare numerose firme artistiche liguri, mi lasciai trasportare dal suo entusiasmo clorito di poetica cadenza francese, e tenace istinto, quasi maniacale, nel proteggere e divulgare l’arte letteraria del marito defunto. Riporto la poesia che scrissi ispirata da quell’evento storico, al quale presenziarono numerosi artisti contemporanei al palazzo della Provincia di Savona, nella Sala Nervi. (elenco completo nel mio articolo “Alta Val Bormida” – maggio 2001).
Mi colpì in particolar modo il suo sguardo fisso ad ammirare un ritratto del marito, seduta in silenzio, quasi estraniandosi per lungo tempo, nell’aere di un mondo parallelo misterioso, incantata nonostante il vociferare animato di una sala piena d’artisti, che distratti a salutarsi, si perdevano quell’atto d’amore infinito senza tempo né spazio.
Ad Aldo Capasso e Madame Florette
(Simona Bellone 2001)
Della sua presenza sono luccicanti
gli occhi a Lui devoti,
ancella silenziosa e variopinta.
La vidi porgere mai sazi elogi d’infinite parole d’amore.
Beltà e nobiltà il suo portamento,
dai lineamenti di terre paradisiache,
graziose gocce di colori sgargianti,
offuscate da ombre grigiastre
e frastuoni di moderne civiltà.
Danza ora ambasciatrice d’arte,
inconsueta arpa della Valbormida,
richiama a sé menestrelli di Glorie passate
e destrieri di moderne virtù.
Ansiosa anima in evoluzione,
eccola soffermarsi davanti ad un ritratto.
Era la sua metà, ora sospesa oltre nuvole argentee.
Chissà quali discorsi d’amanti,
in quei momenti silenziosi,
quali frasi di concorde menti riecheggiar gli eventi.
Sono eterno scambio di anime,
da un oscuro destino divise.
Raggi di sole alla terra, di Lui,
La riscaldano sospirante.
Occhi rimiranti il cielo, di Lei, Gli lacrimano speranze.
Savonanews 29 febbraio 2019 - ©Simona Bellone
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Pubblichiamo la commossa relazione di Simona Bellone – scrittrice, artista, Presidente di caARTEiv – dei funerali di Florette Morand, con le interessanti riflessioni che formula sull’eredità culturale della poetessa antilliana e del marito poeta e critico letterario Aldo Capasso, che potrebbe essere messa a buon frutto. (Giorgio Siri)
In una triste giornata uggiosa, il 7 marzo 2019, ad Altare, è stata officiata da Don Paolo Cirio, nella parrocchia S.Eugenio, l’onoranza funebre a Madame Florette vedova Capasso (Florentine Adelaide Morand), alla presenza del sindaco Briano Roberto, alcuni altaresi, la sua più cara amica prof.ssa Ofelia Garbarino di Varazze, ed una rappresentanza dell’arte ligure, quale il ceramista Ettore Gambaretto creatore dell’ass.ne culturale “La casa delle Arti” di Albisola superiore (SV), il professor e critico letterario Marco Pennone, le savonesi scrittrice Maria Franca Ferraris e la presidente dell’ass.ne “Alzheimer” di Savona Clara Simioni, l’artista e pres. ass.ne culturale caARTEiv Simona Bellone di Millesimo (SV).
Nella sincera e suggestiva omelia di Don Paolo Cirio, che ebbe l’onore di officiare anche la sepoltura, nel 1997, di Aldo Capasso, (Venezia 13/08/1909-Cairo M.tte (SV) 3/3/1997), è emerso ciò che questa illustre poetessa di grande cultura, abbia voluto trasmetterci ricordando l’opera artistica di suo marito Aldo Capasso: il piacere del bello della cultura, che deve essere insegnato, valorizzato, celebrato, condiviso, divulgato e tramandato ai posteri.
A cura di Alessia Briano è stata letta a fine cerimonia, una lettera di Fulvio Bianchi che ha delineato i profili artistici dei coniugi Capasso, e due poesie di Aldo Capasso “Aldilà della morte” ed “Anniversario”, a cura di Alvaro Bazzano e Franca Bruzzone; hanno così concluso una raccolta cerimonia religiosa ed artistica, per ricordare l’amore che univa queste due eccellenze culturali. (Un piccolo aneddoto sul loro matrimonio del 9 luglio 1970:
Florette lo ricordava come “morganatico”, perché lei proveniva da una famiglia principesca caraibica, e lui dai Conti delle Pastene – Benevento).
E’ da ringraziare la presenza dell’amministrazione comunale di Altare che si è presa carico totalmente delle onoranze funebri a questa illustre artista internazionale, che nata nelle isole caraibiche, in America centrale, visse in seguito a Parigi, dove pubblicò varie sillogi di poesie, e fu adottata dalla Val Bormida, deceduta il 14 febbraio scorso a Genova, (come riportato in targa sulla bara – classe 1926, 20 giugno Guadalupa).
Nelle stagioni invernali soleva trascorrere il suo soggiorno dapprima in Torino ed ultimamente a Sampierdarena, per meglio pensare a ricordare il marito durante le consuete commemorazioni primaverili, raggiungendo la residenza di in Altare, per poi organizzare gli eventi culturali in Savona e dintorni, proferendo ai suoi più cari collaboratori, indicazioni utili da seguire alla perfezione.
Quest’anno purtroppo non ha potuto perpetuare questa sua missione artistica, colta da improvviso malore in quel di Genova, lei che ha sempre curato suo marito e se stessa, con erbe medicinali, elargendo consigli a richiesta agli amici (cultura radicata nei suoi amati Caraibi).
Resta ai posteri il proseguimento delle commemorazioni annuali per Aldo Capasso, nel premio a lui dedicato, in Altare, nonché alla poetessa e pittrice Silvia Ragazzini Martelli dell’associazione “Padus Amoenus” di Sissa (Parma), artista che Aldo Capasso considerò come una figlia artistica, e che ogni hanno gli dedica da due decenni orsono, un omaggio con manifestazione d’arte a 360° gradi, il 13 aprile.
Sarebbe ormai opportuno conoscere le sorti della villa Capasso, che sorge accanto al celeberrimo Museo del Vetro di Altare, edificio che ha bisogno di interventi di restauro strutturale, e provvedere ad un inventario e ad una catalogazione della storia letteraria dei coniugi Capasso, a cura di un’associazione culturale preposta o fondazione da crearsi appositamente. Florette rese noto in vari discorsi ai suoi più stretti collaboratori, che l’esecutore testamentario era l’amico stimato di famiglia professore universitario, Don Giovanni Farris, sperando che, se ne conserva le intenzioni testamentarie, od altra persona da essi indicata in seguito, le proprietà propendano verso la gestione di associazioni valbormidesi o amministrazioni comunali altaresi. La villa Capasso sarebbe un fulcro culturale di valore, d’accesso pubblico per diffondere la cultura ai posteri di Aldo Capasso e Morand Florette. Diventerebbe sicuramente baluardo culturale valbormidese, nelle intenzioni accorate di quest’ultima, dal carattere forte ed esotico, con il suo intercalare francese, meticolosa ed anche gelosa del ricordo del marito, perché giustamente deteneva il copyright delle sue opere, e voleva gestire il da farsi. E’ da sottolineare che il prestigioso Premio Nobel per la letteratura, è stato conferito ad un solo ligure, il genovese Eugenio
Montale nel 1975, e la nomination a tale premio, dignitosa menzione d’onore in merito, per un altro ligure, d’adozione altarese quale Aldo Capasso, deve essere ricordata come un vanto di tutta la Regione.
Sarebbe anche opinabile un
gemellaggio di Altare con Guadalupa, che il 27 marzo 2015, organizzò una
manifestazione in ricordo dell’opera artistica di Madame Florette Capasso,
presso la “Médiathèque Raoul Georges Nicolo” du Gosier en Guadeloupe
(America Centrale).
Le sue opere oltre a figurare con
critica letteraria in “La symbolique du regard: regardants et regardés dans
la poésie antillaise d’expression francaise – Martinique Gadeloupe Guyane
1945-1982”, (di Eris Mansfield – 2009), sono incluse anche in “Cent ans de
poesie en Guadeloupe – 1911-2017” (di Gerard Lamoureux – 2017).
Un piccolo appunto, è giusto ricordarlo proprio per questo evento funebre, perché Morand Florette, omaggiando la letteratura del poeta e critico, nonché marito, Aldo Capasso con manifestazioni artistiche a 360°, ha chiamato a raccolta centinaia di artisti in circa 20 anni, tra Liguria, Piemonte e Lombardia, e tutti hanno beneficiato vantandosene di parteciparvi di buon grado, accrescendo i propri curriculum artistici. Questa affluenza di stima artistica, non è invece emersa al suo funerale, e a parere di molti, Florette meritava molto più riguardo e rispetto, che spero le sia reso in futuro con onori, congiuntamente alle commemorazioni a suo marito.
Anticipiamo una manifestazione ancora in cantiere in merito, per elogiare entrambi i coniugi Capasso, prevista per il mese di giugno 2019 presso la Sala Nervi del Palazzo della Provincia di Savona, alla quale tutti son fin d’ora invitati a parteciparvi: verranno resi noti appena possibile date e modalità, dalle associazioni culturali
“Casa delle Arti” e “caARTEiv”.
L'Eco di Savona 9 marzo 2019 - ©Simona Bellone
Il ceramista Ettore Gambaretto creatore dell’ass.ne culturale “La casa delle Arti” di Albisola superiore (SV), il professor e critico letterario Marco Pennone, le savonesi scrittrice Maria Franca Ferraris e la presidente dell’ass.ne “Alzheimer” di Savona Clara Simioni, l’artista e pres. ass.ne culturale caARTEiv Simona Bellone di Millesimo (SV)
7 marzo 2019 - Parrocchia S.Eugenio - Altare (Savona)
Altre foto ed articoli di commemorazione ad Aldo Capasso:
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P.S. Per citazioni giornalistiche e ricerche di studio, si prega di nominare la fonte
del presente sito web e l'autrice, per il grande lavoro di reperimento
e catalogazione documentazione d'archivio, ed impaginazione grafica. Grazie
www.condividendocultura.it ©caARTEiv 2019 - pres. Simona Bellone
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Florette Morand
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